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Come vi raccontavo nel mio ultimo post la stagione 2018 è cominciata in modo veramente speciale grazie alle tante novità che vanno ad arricchire una base già molto significativa sia per noi che per i nostri clienti, quei subacquei che nell’Ustica Diving Center hanno sempre riconosciuto il modo migliore per calarsi perfettamente nell’ambiente marino più bello ed importante del Mare Mediterraneo.

 

Sulla scia delle novità dell’anno oggi voglio raccontarvene altre due che contribuiranno a rendere ancora più ricca questa annata: mi riferisco due progetti, nati per la tutela marina, che sono appena sbarcati sull’isola e che noi abbiamo deciso di abbracciare con grandissimo entusiasmo.

 

La prima di queste novità si chiamaA Picture for Tomorrow ed è promossa da Iemanja, un’organizzazione che ha mosso i suoi primi passi in Brasile ma che è capitanata da Achille Zaoner, uno studioso italiano di fama internazionale che negli anni tanto ha fatto per la biologia marina: un progetto che ha una mission molto semplice quanto importante che consiste nel monitorare la salute della flora e della fauna marina in relazione a quelli che sono gli effetti del riscaldamento globale.

 

A supporto del monitoraggio scientifico di Iemanja, il progetto “A Picture for Tomorrow” intende creare un vastissimo database di immagini scattate nei vari siti di diving presenti ad Ustica coinvolgendo tutti i subacquei ricreativi, ai quali viene semplicemente chiesto di inviare alcune delle foto realizzate durante le loro immersioni corredandole con una nota sul luogo di immersione e la data della stessa: un piccolo e semplice contributo che permetterà a Iemanja di ricevere un quantitativo importante di testimonianze fotografiche che mostreranno gli effetti nel tempo delle eventuali modifiche avvenute in ciascun sito di diving in relazione alle variazioni registrate durante i rilevamenti scientifici.

 

Ma non è tutto qui perché, parallelamente alla creazione e alla crescita di questo ricco ed ambizioso database, Iemanja si muove anche per la sensibilizzazione in ambito locale in merito alle maggiori tematiche inerenti alla protezione ambientale, attività che qui ad Ustica sta avvenendo proprio in questi giorni e che permetterà di rendere lo sviluppo del progetto del tutto indipendente dalla presenza sul territorio dello staff che lo promuove, aspetto chiaramente di fondamentale importanza in vista dell’arrivo dell’alta stagione turistica, quando innumerevoli diver si ritroveranno a godere delle bellezze di Ustica.

 

Arriviamo così alla seconda di queste bellissime novità, ovvero “Divers United for the Environment”, un altro progetto ambientale, questa volta creato e promosso da Sea Sentinels, che si prefigge un obbiettivo molto significativo per lo studio delle biodiversità subacquee del Mediterraneo, un progetto anche questo appena sbarcato ad Ustica e che abbiamo deciso di sostenere con lo stesso entusiasmo: il punto comune che sta sia alla base del progetto di Sea Sentinel che di quello di Iemanja è il coinvolgere i divers di qualsiasi livello nel monitoraggio dei fondali locali utilizzando come vettore tutti dive center che come noi credono che azioni simili possano fare la differenza tanto per cominciare sul piano culturale.

 

“Divers United for the Environment” è strutturato in un modo altrettanto semplice ed efficace, ma utilizza una tecnica differente: Sea Sentinel ha infatti prodotto un documento (disponibile sia in cartaceo che in digitale) che permette di visualizzare molto chiaramente tutte le specie presenti in una determinata area marina, chiedendo quindi ai subacquei di riconoscerle e di segnalarne sia presenza che quantità nei siti di immersione in cui vanno a divertirsi.

 

Anche in questo caso il risultato promette di essere davvero eccellente, soprattutto perché innesta un soddisfacente circolo virtuoso: noi centri diving possiamo utilizzare il documento di Sea Sentinel per introdurre nei nostri briefing tutto quel che più merita attenzione durante le immersioni, i divers lo possono utilizzare per cominciare sin da subito a pregustare quanto succederà in mare e Sea Sentinel, per concludere il ciclo, ne farà tesoro raccogliendo un’importantissima quantità di dati che supererà di gran lunga quella che potrebbero mai ottenere in un monitoraggio specifico intrapreso ad hoc.

 

Insomma, sia “A Picture for Tomorrow” di Iemanja che “Divers United for the Environment” di Sea Sentinel non solo sono delle azioni scientifiche di spessore promosse da realtà di primo livello, ma hanno entrambe la missione comune di coinvolgere, seppur in modo differente sul piano pratico, tutti gli attori coinvolti nel grande spettacolo subacqueo: i divers ed i centri immersione che meteranno la loro passione al servizio della biologia marina ambendo ad ottenere una quantità di dati a dir poco massiva per accelerare il più possibile i tempi della ricerca che sta alla base della salvaguardia del mare.

 

Quel che più ci ha convinto in entrambi i progetti è proprio questo spirito che li accomuna nella ricerca di un coinvolgimento effettivo della gente comune che più di tutti è in grado di essere testimone interessata della salute del mare, ovvero i divers. Parliamo di due sistemi che mirano a raggiungere un risultato scientifico partendo in primo luogo da una vera e propria rivoluzione culturale che andrà a centuplicare l’efficacia degli sforzi di chiunque. Un aspetto, quest’ultimo, che a nostro parere è il vero punto di partenza basilare per la difesa di qualcosa che amiamo sul serio come sono il mare ed il suo benessere.

 

A differenza con il passato, quando la natura è stata libera di fare il proprio corso permettendoci di godere di un pianeta sottomarino del tutto intatto, oggi come oggi gli equilibri sono cambiati in modo fin troppo lampante, e mi riferisco alle macroscopiche evidenze che ormai riempiono anche le prime pagine dei giornali: le isole di spazzatura che fluttuano nei mari formando veri e propri continenti itineranti sono un fatto, un fatto che sussiste anche per colpa nostra e che la scienza può sì aiutare a risolvere, ma che solo attraverso una rivoluzione culturale basata sulla sensibilizzazione collettiva si può sperare di prevenire.

 

Lo scorso anno ha fatto scalpore quella meravigliosa fotografia del cavalluccio marino che portava a spasso un cotton fioc, immagine che a me è piaciuto guardare come un vero e proprio spot in cui il bellissimo ippocampo faceva da testimonial per passare il messaggio che chiunque debba metterci del suo per prendersi cura del mare, ma in verità si è trattato di un’immagine che deve davvero mettere i brividi suggerendo quello che i divers di domani andranno a vedere sott’acqua se qualcosa non cambia sin da subito tanto per cominciare nella mentalità delle persone, che probabilmente si sentono troppo poco responsabili o protagoniste nelle tematiche ecologiche, un aspetto che sia il progetto di Iemanja che quello di Sea Sentinel vanno a supportare attraverso il coinvolgimento collettivo anche sul piano della ricerca scientifica.

 

L’Ustica Diving Center non pretende certo di poter ripulire da solo gli oceani o di modificare la temperatura globale riportandola a quel che la natura vorrebbe, ma sicuramente può fare il suo per essere in prima linea nel sostenere attività totalmente virtuose che vanno a lavorare sia allo studio della scienza dell’ecologia marina che, soprattutto, sulla cultura delle persone che al mare sono legate al punto da scegliere di viverlo guardandolo da dentro, e questo sicuramente è qualcosa che non ci stancheremo mai di fare.

 

Che dire di più? Veniteci a trovare, vi porteremo a vedere i fondali tra i più belli del mondo che Ustica ha ancora la fortuna di potervi offrire e renderemo anche voi parte attiva di queste iniziative coinvolgendovi in due degli studi più ambiziosi che siano mai stati organizzati per monitorare le condizioni del nostro mare. Per farlo basteranno semplicemente le vostre fotografie ed il vostro spirito di osservazione, ovvero due semplicissimi aspetti che sono anche parte integrante del divertimento che come sempre vi sapremo garantire. Solo le vere rivoluzioni iniziano cosi.

 

Jonathan

1 Commento

  • Belle iniziative!

    Raffaele,
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