Il Fascino Della Medusa
Sicuramente la medusa è uno degli organismi più affascinanti del mondo marino. Privo di cervello, sangue e ossa, composta al 95% di acqua, la medusa è presente nei nostri mari da almeno 100 milioni di anni, sopravvivendo solo grazie all’uso delle correnti e ad i suoi organi sensoriali.
Ogni anno passo sempre più tempo a raccomandare ai miei amici subacquei di stare attenti alle meduse e spesso e non volentieri le raccomandazioni non servono perché, nonostante tutte le precauzioni prese, le meduse sono difficili da individuare e se il mare è leggermente mosso capita di essere punti. Le cellule dei tentacoli, che contengono una sostanza urticante (nematociste), si chiamano cnidoblasti; la medusa espelle questo liquido urticante reagendo a stimoli chimici o meccanici e lo usa per immobilizzare la preda e quindi avvolgerla per poi nutrirsene.
Ovviamente prima di ogni bagno o immersione non può mancare la domanda di rito: “Jonathan ma ci sono le meduse?”. Quindi, come è mio solito fare, aguzzo la vista, faccio il giro del gommone ispezionando la zona circostante, prendo la maschera, controllo per bene attorno e do il via libera per il bagno o per l’immersione. Ma in rare occasioni abbiamo dovuto addirittura cambiare sito di immersione per il numero elevato di meduse; noi subacquei anche se coperti per bene dalla muta abbiamo delle zone scoperte come mani e viso, quindi è sempre opportuno controllare bene la zona d’immersione prima di ogni tuffo.
Tralasciando il lato “brutto” dell’animale, la struttura anatomica della medusa è strana ed affascinante; con i suoi movimenti soavi, il modo ritmico di muovere l’ombrello, il colore violaceo e i lunghi filamenti, il modo di sfruttare le correnti, la sua fragilità e al tempo stesso la sua pericolosità, questo strano animale incanta i subacquei che spesso la immortalano con le loro fotografie.
Di meduse ne esistono svariate specie: alcune prediligono la superficie degli oceani, ad altre piace la profondità ed alcune meduse preferiscono l’acqua dolce.
Le meduse, quando si tratta di riprodursi, si rivelano tra gli organismi più sensazionali del pianeta. A seconda della specie possono moltiplicarsi per via sessuata o asessuata , sono i grado di creare copie identiche di se’ stesse e di dividersi in due tramite un processo chiamato strobilazione. Ed ancora più sorprendente è che alcune meduse sembrerebbero in grado di resuscitare; la cosiddetta ”medusa immortale”, che vive nel Mediterraneo e nei mari del Giappone, riesce ad invertire il processo di invecchiamento: anziché morire è in grado di tornare allo stadio giovanile e dare un nuovo inizio alla sua vita di medusa. Gli scienziati definiscono questo miracolo della natura con il nome complicato di transdifferenziazione. Quindi non c’è da stupirsi se esistono nel nostro pianeta da milioni di anni.
Dagli ultimi aggiornamenti scientifici che riguardano le meduse si pensa che il numero di questi organismi sia in aumento, ma stabilirlo è molto complicato.
Alcune specie non autoctone del Mediterraneo, come la temuta e pericolosa Caravella Spagnola, sono state avvistate nei nostri mari Italiani, quindi non solo pesci alieni stanno insediandosi nei nostri mari ma anche alcune specie di meduse pericolose per l’uomo.
Ad Ustica, per fortuna, meduse estremamente pericolose come la Caravella Spagnola non sono mai state avvistate, le specie che spesso incontriamo durante le nostre avventure subacquee sono principalmente quattro:
–Pelagia noctiluca con un diametro di 10 cm e filamenti spesso molto lunghi. La pelagia noctiluca è abbastanza urticante ed è quella che ogni stagione ci fa correre in farmacia a prendere pomate al cortisone o unguenti all’aloe per alleviare la reazione al veleno ed il fastidio creato dalla puntura.
– Rhizostoma Pulmo o polmone di mare, con il suo grosso ombrello che può arrivare a misurare 50 cm di diametro, è poco urticante per l’uomo.
– Cotylorhiza Tubercolata, spesso erroneamente chiamata Cassiopea, bellissima medusa dal colore giallo, sembra un uovo fritto che fluttua per mare e spesso ospita dei simpatici pesciolini (sugarelli)
che vivono in simbiosi con lei; questa medusa è innocua per l’uomo.
–Velella velella A un diametro di 4 cm dal colore blu intenso con una piccola vela nella parte superiore del corpo che usa per facilitare gli spostamenti utilizzando il vento, in alcuni anni invade la costa usticese ed è semplicissimo vederla spiaggiata, anche questa medusa non è pericolosa per l’uomo.
Ad Ustica qualche anno addietro è stato presentato il progetto JellyRisk, un progetto che serve ad informare i bagnanti del rischio che corrono se incontrano determinate meduse e insegna come curarsi dalla loro puntura. Il progetto si impegna principalmente a monitorare l’aumento e la diminuzione delle meduse nel Mediterraneo. Trovate tutte le informazioni necessarie sul sito www.jellyrisk.eu.
Le meduse sono anche uno degli alimenti principali di molti animali, tartarughe in primis, e la loro sopravvivenza dipende anche da questo organismo .
Le meduse continueranno sempre ad affascinare noi subacquei, continueranno a farci imprecare dopo una puntura, ricordandoci sempre che siamo ospiti in un mare che è loro da più di 100 milioni di anni fin dal principio della biologia dall’inizio di tutto, ma il fascino della medusa forse sta proprio nella sua strana formidabile natura.
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