Tridente d’Oro: una Storia lunga 59 anni

Un altro bellissimo Giugno sta per finire qui sull’Isola ed il cuore della stagione di immersioni inizierà a breve con l’arrivo di luglio, quel che rimane nel mezzo a questi due tempi apparentemente neutrali è in realtà il vero momento di prestigio per Ustica e per la sua unicità mondiale: il momento in cui Usticesi, diver e amanti del mare di tutto il mondo vestono idealmente uno smoking (magari di neoprene) per prepararsi alla Rassegna Internazionale delle Attività Subacquee ed alla consegna dei suoi Tridenti d’Oro.

Di cosa parliamo? Parliamo del Premio Nobel della Subacquea, del Premio Oscar del Mare: quell’evento che ha portato Ustica in cima all’Olimpo di tutti quei luoghi che devono e danno qualcosa al regno sommerso di un Poseidone che in questi giorni è un’altra volta curioso di vedere come andrà a finire.

Quelli che saranno i risultati dell’edizione 2018 li racconteremo magari in futuro con un nuovo post, oggi vogliamo invece dedicare uno spazio alla storia di questo premio che nel suo albo d’oro vede nomi che tanto hanno il sapore di opera unica nella cultura del mare.

Correva l’anno 1959 quando la prima edizione del premio ha spalancato le porte a cinquantanove anni di eccellenza, una rassegna che è nata per la voglia di racchiudere sulla stessa isola, come fosse una cassaforte, tutto ciò di più prezioso che la subacquea abbia mai avuto da offrire: i nomi di chi ne ha fatto la storia sotto qualsiasi punto di vista. Dal 1959 in poi sono stati ben centonovanta i nomi che si sono legati a doppio filo con Ustica ed il suo premio, persone che hanno contribuito al prestigio dell’Isola e della sua rassegna e che sono state ripagate dal prestigio che Ustica ed il Tridente d’Oro hanno di rimando dato loro.

Di chi parliamo? Per dirne qualcuno parliamo di Jaques-Yves Cousteau, ovvero colui che la subacquea l’ha praticamente creata permettendo alle generazioni successive di scavalcare i confini fisici che fino ad allora non avevano permesso all’uomo di mettere la testa sott’acqua per più del tempo di un tuffo, un nome che da solo è sinonimo di cultura del mare e di leggenda. Parliamo di Walt Disney, che nella sua carriera di Oscar holliwoodiani ne ha vinti ventisei e che, con lo stesso orgoglio e con lo stesso proverbiale sorriso, è venuto a ricevere il Tridente d’Oro per aver aperto le porte ad un immaginario artistico con il quale il mondo del mare è arrivato anche ai bambini.

Parliamo di Hans Hasse, l’inventore della fotografia e della ripresa subacquea che hanno concesso davvero a chiunque di riuscire a vedere alcuni dei più affascinanti e nascosti segreti sommersi. Lo hanno vinto Philippe Taillez e Frederic Dumas che tra le tante avventure ed opere collezionate sono stati i primi a far rimanere impresse su pellicola le meraviglie del Mar Mediterraneo; così come ne è stato insignito Albert Buhelmann per la creazione dell’omonimo algoritmo che ancora oggi è alla base della maggior parte dei diving computer ai quali i subacquei di tutto il mondo affidano la loro sicurezza in acqua.

Non si parla però solo di glorie straniere, perchè anche tanta Italia è alla base della storia della subacquea: il primo dei Tridenti d’Oro nostrani, almeno per fama, è senza dubbio Folco Quilici, persona che attraverso i suoi documentari ha instancabilmente raccontato il mare agli italiani per più di mezzo secolo e che solo la recente scomparsa ha messo a riposo.

Lo hanno vinto Luigi Ferrario per la creazione del primo circolo subacqueo italiano della storia e Duilio Marcante, che lo ha ricevuto ben due volte: la prima come riconoscimento all’incredibile lavoro per il quale è considerato il vero padre della didattica subacquea italiana, ripetendosi poi in coppia con Giorgio Odaglia grazie alla creazione della così detta “Manovra Marcante-Odaglia” che a partire dal 1953 ha rivoluzionato la tecnica di compensazione alla base di tutti i successivi record mondiali d’apnea. A proposito di apnea è impossibile non ricordare i Tridenti d’Oro vinti da Enzo Maiorca e Jacques Mayol, due campioni assoluti, da sempre rivali ma uniti nel loro destino anche da questo premio.

L’elenco reale è naturalmente molto più lungo di così, ma siamo già sicuri di aver riccamente riassunto quello che è l’orgoglio che Ustica prova per la sua rassegna e che il mondo della subacquea prova invece per Ustica: la Perla Nera del Mediterraneo che è e rimane la principessa della subacquea mondiale e che una volta all’anno si trasforma nel palcoscenico ideale per celebrarne il ruolo.

Come sapete l’Ustica Diving Center è l’unico nato grazie alla passione di Usticesi e si trova al centro del paese, al centro della vita di quest’isola incredibile, e quindi almeno idealmente anche al centro di questa storia bellissima che in ogni suo dettaglio fa rima con mare: motivo per il quale l’arrivo della Rassegna Internazionale delle Attività Subacquee è per noi un po’ come la celebrazione stessa delle nostre scelte. Non stupitevi quindi se ci troverete sempre in prima fila con l’equipaggio al completo, un team che di anno in anno si lascia contagiare da questi valori meravigliosi che sono alla base di ogni giorno di lavoro in cui il nostro centro diving apre la propria porta.

 

Andrea Materiale

1 Commento

  • Una tradizione fantastica! Non sapevo di Disney! Ecco se ne parla poco… è vero che l’elenco sarebbe lungo. Ad eeempio io conosco ortsonalmente due tridenti: Andrea Ghisotti giornaludta e fotografo ma anche istruttore severo (ho fatto tutti i miei corsi con lui sino a quelli tecnici) e Stefano Ruia di cui ricordo la serietá e gli studi ma anche l’allegria in immersioni indimenticabili

    Marco lombardi,
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