La Secca Della Colombara

La Secca della Colombara si trova a circa un miglio dalla costa nord dell’Isola di Ustica.

Navigando verso l’orizzonte, lasciandoci alle spalle la costa, andando incontro alla Secca si naviga in un mare blu cobalto.

Gli occhi esperti prendono i riferimenti a terra mentre gli altri si guardano attorno cercando nel mare quella che viene ritenuta una delle immersioni più belle del Mediterraneo.

Le guide del posto fanno combaciare i punti di riferimento a terra e gradualmente qualcosa nel mare cambia:il blu dolcemente da spazio a colori più tenui, prima il verde, poi l’azzurro. E dopo circa 30 minuti di navigazione dal porto siamo lì, in mezzo al mare, ci si ancora, la Secca è sotto di noi.

Lo stupore dei visitatori si percepisce dagli sguardi attoniti ed entusiasti, le acque che ci circondano brulicano di vita e di un’energia incredibile e la voglia di immergersi, di scoprirla è tanta.

Iniziano i preparativi per l’immersione: si fa un’attenta valutazione della corrente, che spesso nel sito è presente anche in condizioni di mare calmo, un ultimo controllo alle attrezzature,  briefing e si va alla scoperta dei fondali della Secca.

La Colombara è un sito di immersione molto vasto, un enorme pianoro con pareti a strapiombo. Ogni fiancata del sito presenta una diversa peculiarità: a nord-ovest cernie brune, banchi di barracuda, saraghi, tanute, ricciole; nel blu costellazioni di castagnole e sardine fanno da sfondo al paesaggio spettrale attorno al relitto; più in profondità dentici riservati, gorgonie abbarbicate sulle pareti; a seconda dei periodi si possono vedere sfrecciare tonnetti in caccia a folle velocità. A sud-est pareti incrostate di madrepore e spugne,impreziosite di colori brillanti, murene, nudibranchi, gorgonie e coralli molli; a 50m allunga i suoi polipi dorati la Savaglia savaglia.

Essendo il sito così ampio e diversificato si pianificano sempre prima percorso e profondità.

L’apice della secca si trova ad una profondità di circa 3 metri, inizieremo l’immersione da lì: già fin dai primi metri ci si accorge di essere in un sito speciale. Le prime rocce che si incontrano a pochissimi metri di profondità sono coloratissime, l’arancione delle madrepore (Astroydes calicularis ) si trova in ogni anfratto, nuvole di colorate donzelle pavonine ti accolgono in festa in un tripudio di colori. Dopo qualche pinneggiata si raggiunge subito la prima parete quella che guarda lo Scoglio del Medico, pian piano scendiamo ad una profondità di 18-20m. Solo una volta arrivati sul fondo ci si rende conto che la parete alle nostre spalle è uno spettacolo incredibile: enormi colonne di basalto che danno alla facciata le sembianze di una fortezza sottomarina . Lasciandoci la parete alle spalle e costeggiando la fiancata della Secca sulla destra iniziamo già a vedere le prime grosse cernie brune; scendiamo di qualche metro fino alla profondità di circa 35/40 metri dove inizia un’altra parete che si perde nel blu che offre lo spettacolo di decine di panciute tanute  e grossi dentici, argentee menole, eleganti anthyas. Risaliamo di qualche metro arrivando al relitto di una nave cargo affondata nel 2005, che spezzandosi in due parti ha lasciato detriti metallici per quasi tutto il perimetro del sito di immersione, come guardiani di questo relitto le cernie rosse e dorate osservano con i loro occhi timidi e scrutatori i nostri movimenti, sono tante e tutte bellissime. Iniziamo la risalita costeggiando il pianoro, gli occhi delle guide esperte iniziano a scrutare attente il blu, cominciano a pinneggiare più velocemente, gesticolano, richiamando l’attenzione. Il blu lascia spazio ad uno degli spettacoli più stupefacenti del Mediterraneo: un numero inqualificabile  di barracuda, vicini che puoi sfiorarli, iniziano la loro danza circolare, si lasciano osservare, seguire, spesso ruotano attorno ai subacquei per poi sciogliere la loro spirale d’argento e sprofondare negli abissi, ordinatamente, l’uno dietro all’altro.

Oppure accade l’incredibile: in poche frazioni di secondo qualcosa cambia, i pesci più piccoli iniziano a scappare ed il muro di barracuda si scompone, di fronte a noi nel blu qualcosa di grosso si avvicina, qualcosa che spaventa i pesci e lascia di stucco noi subacquei: sono arrivate le ricciole, grandi, possenti, magnifiche a creare scompiglio tra le file dei barracuda, allontanandosi e ripiombando sul banco. Si torna quindi verso il gommone, tagliando sul grande pianoro, brulicante di vita, cernie di tutte le dimensioni, castagnole, donzelle pavonine, saraghi, serrani. Una sosta di sicurezza in compagnia di un arcobaleno di colori, sulla roccia arancione di madrepore del cappello della Secca.

Questo è solo uno dei percorsi subacquei che si possono fare per esplorare questo meraviglioso sito di immersione gli altri percorsi preferiamo farveli vedere e vivere di presenza .

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